Lunedì 15 maggio ore 18 presentazione della mostra fotografica Ella (She) di Marika Puiker, in esposizione da lunedì 15 maggio a mercoledì 17 presso BIOSFERA via S. Martino e Solferino 5 Padova.
Il progetto Ella (She), vincitore del “Pride Photo Award 2015” ha seguito nella vita quotidiana una famiglia spagnola, quella di Violetta Herrero e Miguel Angel Ruiz, e dei loro figli, in particolare Eli, una bambina transessuale. Le fotografie di Marika Puiker raccontano una vita familiare ordinaria ma allo stesso tempo tabù, quella dei bambini “libellula”, o bambini con la disforia di genere (ossia si identificano nel sesso opposto a quello biologico), di cui in Italia si è iniziato a parlare da pochissimo e con molti timori. Alla presentazione saranno presenti Marika Puiker, Violetta Herrero e Miguel Angel Ruiz.
Questa iniziativa si svolte all’interno di OPEN Rassegna di Cultura e Cinema LGBTI in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia in collaborazione fra Arcigay Tralaltro Padova, UAAR Padova, UDU Studenti Per – Rete degli studenti Medi, e CUC CinemaUno – MONDOQ Giornate di Cinema e Cultura Omosessuale e Queer.
La vita raccontata nel progetto “Ella (She)” è quella di Elian Angel Ruiz una bambina transessuale di 12 anni. Da quando aveva due anni i suoi genitori, Violetta Herrero e Miguel Angel Ruiz, si sono accorti che il figlio si sentiva una bambina e che il suo sesso biologico non coincideva con la sua identità di genere. Eli prediligeva esclusivamente i giochi e i vestiti femminili, che rubava di nascosto alle cuginette e a tre anni sua cugina le regalò la sua prima bambola, la “guapa roja”, e un vestito da principessa, che Eli si catapultava a indossare appena varcava l’uscio di casa.
I suoi genitori in un primo momento hanno vissuto con enorme preoccupazione questi atteggiamenti, colpevolizzati dalla psicologa a cui si erano rivolti e da alcuni conoscenti che li accusavano di non sapere educare loro figlio. Con il passare del tempo però, osservandolo e parlando con lui, hanno capito che la cosa più importante era che il loro bambino fosse felice e che avesse la libertà di essere ciò che desiderava.
All’età di nove anni Fernando, il nome che Eli aveva mantenuto fino a quel momento, è diventata ufficialmente Eli – il nome maschile è stato sostituito da quello femminile sui suoi documenti – e a 11 anni le è stato somministrato il primo sopressore di testosterone: un farmaco, dagli effetti reversibili, che inibisce la produzione di questo ormone.
Diversi studi recenti, condotti in Europa e negli Stati Uniti, dimostrano che il tasso di suicidi tra gli adolescenti e gli adulti transessuali è di gran lunga superiore rispetto a quello riscontrato nel resto della popolazione. Una delle cause principali va ricondotta a una vita trascorsa subendo continue repressioni da parte dei familiari e di una società che tende ancora a emarginarli e discriminarli.
“Abbiamo scelto di portare a Padova questo progetto di Marika Puiker, in particolare abbiamo scelto questo progetto per iniziare “Open – Festival di Cultura e Cinema LGBTI” organizzato in occasione della Giornata Mondiale Contro l’Omofobia e Transfobia, perché riteniamo che anche su temi delicati e molto avanzati, come la disforia di genere in età pre-adolescenziale, è necessario che finalmente anche in Italia si inizi a parlare, con conoscenza, rispetto e con la consapevolezza che dietro alle questioni astratte si celano vite e sentimenti di persone in carne ed ossa.”
“Sappiamo che l’omofobia e la transfobia, sia vissuta socialmente che nella vita familiare, è un peso, uno scoglio, nella vita non solo delle persone LGBTI (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e intersessuali), ma di tutta la comunità che ne viene direttamente o indirettamente danneggiata. E’ pertanto necessario che la lotta all’omofobia e alla transfobia diventi una questione condivisa e che la politica e le istituzioni se ne facciano pienamente carico”. – Mattia Galdiolo Arcigay Tralaltro Padova
Per approfondire:
www.marikapuicher.com
Le foto della serie “Ella(she)” sono visibili al seguente link www.parallelozero.com
Pride Photo Award: www.pridephotoaward.org