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La procura di Padova impugna 33 certificati di famiglie omogenitoriali

Cosa sta succendendo (di nuovo) a Padova?

Giovedì 15 Giugno, la procura di Padova ha impugnato gli atti di nascita di 33 bambinə figlə di coppie di due madri, cioè tutti quelli registrati dal 2017 a oggi dal sindaco Sergio Giordani.

Chi sono questə bambinə?
Sono figliə concepitə all’estero con fecondazione eterologa (procreazione medicalmente assistita, non con la GPA) e poi riconosciuti in Italia come figli di entrambe le madri.
Cosa chiede la procura di Padova?
La procura chiede l’annullamento del riconoscimento della madre intenzionale (non partoriente) e la cancellazione del suo cognome dal doppio del figlio/a.
Una delle 33 famiglie in questione ha ricevuto la convocazione in tribunale per l’annullamento dell’atto di nascita. Nel caso la revoca fosse effettiva, questa lascerebbe lə bambinə orfanə di una delle due madri, ma anche zie e zii, nonna e nonno etc.
Cosa comporta nella vita di tutti i giorni?
La madre non riconosciuta dallo stato, avrà costantemente bisogno di deleghe per la scuola e l’assistenza medica, dichiarazioni della prefettura per viaggiare. Senza contare la perdita di una parte di identità fondamentale per lə bimbə.

Scenderemo di nuovo in piazza! Ci vediamo venerdì 23 giugno davanti al tribunale di Padova per un sit in dalle ore 10 alle ore 11 per dimostrare con noi che non ci fermeremo mai finché lə nostrə figlə non saranno pienamente tutelatə.
Continueremo a scendere in piazza, a far sentire la nostra rabbia e il nostro dolore. Giù le mani dallə nostrə figliə.

Per maggiori informazioni, visitate la pagina di Famiglie Arcobaleno, e se volete dare un supporto concreto a questa causa, potete donare qui!

Beatrice

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